Il pinguino africano è una delle 17 specie presenti al mondo. E’ una specie a rischio d’estinzione minacciata dall’aumento della pesca commerciale, dai cambiamenti climatici e dall’inquinamento del mare, in particolare da petrolio. Gli incidenti a petroliere e lo sversamento di petrolio durante le fasi di lavaggio delle cisterne in mare (tecnica proibita) determinano una continua pressione sulla specie.
La IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) classifica le specie viventi secondo criteri che tengono presenti il livello di minaccia di estinzione: la Lista rossa è uno strumento irrinunciabIle per coordinare le azioni di tutela della natura, un vero e proprio barometro della salute del nostro Pianeta.
Questa specie è inserita nel programma EEP dell’EAZA (Associazione Europea degli Zoo e degli Acquari) per l’allevamento delle specie minacciate di estinzione.
Il pinguino africano predilige le coste rocciose dove può facilmente trovare anfratti per costruire i nidi. Entrambi i genitori si dedicano alla cova e all’allevamento del pulcino.
Si nutre prevalentemente di sardine e altri piccoli pesci. I cambiamenti climatici modificando la temperatura dell’acqua, costringono i pinguini ad andare a pescare lontano dalle spiagge
L’età media è di media 15-20 anni. I giovani sono neri per circa 3 anni e cambiano progressivamente il piumaggio fino a raggiungere la livrea bianca e nera degli adulti.
I pinguini africani sono chiamati in inglese pinguini “jackass” (=asino), poiché emettono suoni che assomigliano al raglio. Le vocalizzazioni sono molto importanti e gran parte delle conoscenze che oggi abbiamo sul loro significato lo dobbiamo agli studi condotti anche nei giardini zoologici.
Dal 2009 a Pistoia alleviamo una colonia di Pinguini africani (Spheniscus demersus), specie ad alto rischio d’estinzione, oggi inserita nel programma europeo per la riproduzione delle specie minacciate d’estinzione ( […]
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